Teoria e Pratica

Oggi ho letto sul Corriere della Sera l’intervento di Massimo Gramellini, di cui riporto l’estratto, che critica il Ministro Cingolani. Il dibattito verte sul tema della conoscenza. Mentale asserisce Gramellini, tecnica asserisce Cingolani. Io leggo volentieri Gramellini ma posso anche dire che i due fanno discorsi surreali ancorché possano convincere tante persone prive della cassetta degli attrezzi. Dato che i due mischiano in un tutt’uno conoscenza scientifica, storia, filosofia metafisica, arte e letteratura, e ciò non è metodologicamente corretto, ecco il motivo del mio intervento.

Teoria e Pratica

La conoscenza si acquisisce con la comprensione delle proprietà e delle relazioni (struttura) che spiegano il fatto.

Se si capisce che solo enucleando proprietà e relazioni è possibile fornire spiegazioni allora non può esistere contraddizione tra comprensione di un fatto concreto e comprensione teorica.

La differenza è squisitamente di gradi di astrazione dei livelli linguistici in quanto la comprensione di un fatto concreto implica che esso sia spiegato nella sua unicità ed irripetibilità spaziotemporale, quindi storica, e quindi il livello di astrazione linguistico utilizzato per la spiegazione è basilare o di grado “1”.

Se però dagli n fatti concreti sono trascelte specifiche e comuni proprietà e relazioni che ne consentono una unificazione entro un insieme più vasto allora si determinerà un livello di astrazione linguistico di grado superiore che, distaccandosi dal concreto, ha il pregio di essere esplicativo in un ambito di significatività più ampio perché capace di spiegare gli n fatti che nel concreto si presentano diversi.

E così via per i livelli di astrazione linguistici di grado sempre superiore sino al grado “n” nel quale le proprietà e le relazioni solo in apparenza sembrano non avere alcun collegamento con i fatti concreti, ma che invece riescono ad unificare e spiegare fatti che al livello linguistico basilare (concreto) appaiono differenti.

Può sostenersi quindi che la differenza strutturale tra linguaggio concreto e linguaggio teorico non esiste. Anche il linguaggio concreto è teorico ma ad un livello di astrazione linguistico basilare nel senso che è in grado di spiegare solo il singolo fatto che si presenta nella unicità e irripetibilità.

La spiegazione fatta utilizzando il livello di astrazione linguistico di grado “n” trasceglie proprietà e relazioni che possono essere utilizzate in un modello ideale (astratto) ma non per questo prive di significato o non esplicative. Di contro hanno il pregio di avere un ambito di significatività molto ampio e più semplice nelle sequenze esplicative.

Tornando a Gramellini e Cingolani: non hanno compreso che la conoscenza tecnica o applicata e la conoscenza “mentale” se intese come comprensione delle proprietà e delle relazioni che spiegano un evento (fatto) fanno parte della medesima famiglia. La conoscenza tecnica utilizza un livello linguistico di grado “n-y” ed è capace di esplicare fatti o eventi immediatamente utili o pratici. Di contro la conoscenza “mentale” utilizza un livello linguistico di grado “n” capace di un inquadramento astratto avente il massimo ambito di significatività, ed è per questo motivo che solo agli osservatori prescientifici sembra che non abbia attinenza con il mondo concreto.

E per evitare discussioni sterili: la conoscenza del linguaggio artistico, filosofico metafisico, letterario per citarne solo alcuni produce passioni ed emozioni indescrivibili che arricchiscono ciascuno di noi. Ma l’arte, la filosofia metafisica e tutti i linguaggi non scientifici non possono essere utili nella spiegazione di fatti o eventi.